:: SEO Blog / SEM Blog marzo 2005


Liberi pensieri su Internet Marketing, Ottimizzazione e Posizionamento sui motori di ricerca



:: Google Code: Google verso l'Open Source

     Chi fosse interessato a come i programmatori del ben noto Google compilano ed effettuano il debug del codice del grande motore di ricerca avranno per la prima volta l'opportunità di usare alcuni degli strumenti interni dei Google engineers.

     Google Inc. ha infatti annunciato il lancio di Google Code, un nuovo sito dedicato agli sviluppatori, durante una presentazione alla O'Reilly Emerging Technology Conference di San Diego, CA. In occasione del lancio del nuovo sito, Google ha messo a disposizione della comunità open-source alcuni dei programmi e degli strumenti utilizzati internamente.

     Le librerie sono orientate alla compilazione ed al debug del codice e comprendono strumenti per i linguaggi C++ e Python. Google le rende disponibili online sul sito Google Code attraverso la BSD open-source license. Gli sviluppatori interessati potranno utilizzare il codice per applicazioni commerciali e non commerciali, come è stato affermato da Chris DiBona, open-source program manager di Google.

     Google Code segna la prima volta in assoluto che Google mette a disposizione codice proprietario alla comunità open-source.

     "Questo è per noi un nuovo canale," ha affermato Di Bona. "Queste sono librerie che sono utilizzate normalmente dai programmatori Google."

| inserito da ettore @ 19.03.05 | 15:44 |


:: Google ban per Google

     Google ha rimosso dall'indice del proprio motore di ricerca alcune sue pagine, in seguito alle numerose segnalazioni che evidenziavano come le pagine stesse contenessero codice che sfruttava una metodologia ritenuta fraudolenta.

     Molti osservatori avevano notato la presenza di tecniche di cloaking in alcune delle pagine dedicate al supporto del programma pubblicitario Google Adwords. Tali pagine mostravano informazioni differenti nel title al crawler Google ed ai visitatori regolari.

     In un esempio specifico citato in una discussione sul Threadwatch Weblog, una pagina di supporto che trattava di un rilevatore di traffico AdWords mostrava un titolo al Google crawler che comprendeva keywords come "traffic estimator" e "traffic estimate", ottenendo quindi posizioni elevate nei risultati di ricerca per tali keywords.

     Alcuni webmaster utilizzano il cloaking per ottenere posizioni migliori nei risultati di ricerca, in generale fornendo ai crawler una quantità elevata di keywords. Molti motori, e Google primo tra questi, considera questa tecnica scorretta, avvertendo i webmaster nelle sue guidelines che i siti che utilissano cloacking possono essere rimossi dal proprio indice.

     Lo scorso martedi i responsabili di Google hanno confermato la discrepanza tra quanto le pagine di supporto AdWords mostravano al Google crawler e quanto era visibile ai visitatori, ed hanno attribuito il fatto ad un errore interno.

     Il responsabile Barry Schnitt ha affermato e keyword aggiuntive erano intese solo per il crawler interno che serve appunto per la ricerca all'interno del sito Google.

     "Abbiamo inavvertitamente mostrato informazioni aggiuntive sulle pagine di supporto sia al crawler di ricerca interna che al crawler principale di Google -- ha affermato Schnitt in un comunicato -- e siamo ora impegnati ad effettuare le modifiche necessarie affinchè tali pagine mostrino al crawler Google esattamente ciò che mostrano agli utilizzatori."

| inserito da ettore @ 10.03.05 | 14:22 |

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